Contenuto sponsorizzato

E' "Made in Rovereto" il biofertilizzante che riduce i contaminanti negli ortaggi e che permette alle imprese agroalimentari di diventare aziende a rifiuti zero

Il biofertilizzante è stato brevettato dalla start up Antifemo insediata a Progetto Manifattura. La sperimentazione è stata effettuata su due varietà di pomodori. Il chimico industriale Fabrizio Nardo: "Diminuita la concentrazione di contaminanti come il piombo (-80%) e il cadmio (-84%)"

Pubblicato il - 03 aprile 2023 - 10:53

ROVERETO. Il biofertilizzante che riduce i contaminanti negli ortaggi è "made in Rovereto", brevettato dalla start up Antifemo insediata in Progetto Manifattura. Il prodotto è stato testato nei campi sperimentali del Cnr a Sassari e premiato dalla Fondazione Italia-Usa.

 

Lo studio ha visto coinvolte due varietà di pomodori e ha rilevato come l’impiego del biofertilizzante di Antifemo riduca la presenza di elementi contaminanti, nocivi alla salute, e aumenti la presenza di sostanze utili all’organismo umano, quali antiossidanti e minerali.

 

"Tra i risultati ottenuti – spiega il chimico industriale Fabrizio Nardo – merita di essere evidenziata, nei pomodori coltivati con il nostro biofertilizzante, la diminuzione della concentrazione di alcuni contaminanti, molto nocivi e in grado di dare fenomeni di bioaccumulo, come il piombo (-80%) e il cadmio (-84%). Al contempo è stato osservato un aumento di concentrazione di sostanze indispensabili per l’organismo umano come il calcio, il potassio, lo zinco e il ferro. Un altro aspetto interessante che merita ulteriori approfondimenti riguarda la crescita della concentrazione di alcuni elementi antiossidanti come i polifenoli (+33%), flavonoidi totali (+35%). La tecnologia NP-bioTech può essere applicata vantaggiosamente su un ampio spettro di rifiuti organici, come fanghi, digestati, Forsu, e altri, riducendo di oltre l’85% il ricorso a inceneritori e discariche".

La startup innovativa Antifemo è stata fondata a Gela in Sicilia e ha quindi aperto una sede operativa a Rovereto nel polo green di Trentino Sviluppo

 

Determinante, nella scelta di Antifemo di aprire una sede operativa in Trentino, l’attenzione che questo territorio da sempre attribuisce al tema della sostenibilità e la possibilità di sviluppare, in collaborazione con le locali fondazioni di ricerca, nuovi casi studio e di applicazione della tecnologia NP-bioTech ad altre produzioni agricole, in particolare a quella vitivinicola.

Il biofertilizzante NP-bioTech riduce la concentrazione di alcuni contaminanti come piombo e cadmio negli ortaggi e aumenta la presenza di elementi minerali amici dell’organismo umano, quali calcio, potassio, zinco e ferro. All’interno dell’incubatore Progetto Manifattura il chimico industriale Fabrizio Nardo e il suo team, già detentori di diversi brevetti nazionali e internazionali, hanno progettato un processo di compostaggio rapido avanzato con un nuovo sistema biocatalitico in grado di trasformare in biofertilizzante anche materiali di scarto che non fermentano.

 

Il processo, accelerato e inodore, permette di trasformare in compost anche scarti dell’industria agroalimentare che prima dovevano essere smaltiti in altro modo, come il “pastazzo di agrumi” (bucce, semi e polpa) e i fanghi di depurazione prodotti dal depuratore aziendale.

 

Questo permette alle imprese agroalimentari di diventare delle vere e proprie aziende a rifiuti zero. Non solo, infatti, non dovranno più pagare per lo smaltimento dei rifiuti, ma anzi, secondo i principi propri dell’economia circolare, potranno ricavarne un guadagno trasformandoli in un prodotto di pregio. Infatti il fertilizzante prodotto con la tecnologia NP-bioTech è stato registrato nella sezione speciale per l’uso in agricoltura biologica nel registro del Ministero dell’Agricoltura. L'anno scorso il processo è stato inserito dalla Commissione europea nella “European Circular Economy Stakeholder Platform”, il portale europeo che raccoglie le buone pratiche per l’economia circolare.

 

A premiare l’inventiva di Antifemo, anche la Fondazione Italia-Usa, che a inizio marzo 2023 ha insignito la startup del “Premio America Innovazione 2023”, riservato ai talenti imprenditoriali italiani che hanno ideato e realizzato delle startup innovative e competitive nel mondo del mercato e delle sfide globali.

 

Qualche giorno fa, infine, l’azienda ha concluso un prestigioso studio sperimentale, che a breve verrà pubblicato su una rivista scientifica internazionale. Lo studio ha visto coinvolti i Dipartimenti di agraria dell’Università di Sassari e del Politecnico delle Marche, l’Istituto per il sistema produzione animale in ambiente mediterraneo del Consiglio nazionale delle Ricerche (Ispaam – Cnr). La sperimentazione è stata condotta proprio nei campi agronomici sperimentali di quest’ultimo a Sassari, su due varietà di pomodori: il Varrone e lo Zucchero 1. Entrambe le varietà sono state fertilizzate per metà con un concime tradizionale e per metà con il biofertilizzante NP-bioTech di Antifemo.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
23 gennaio - 20:40
Il patron dell'(ex)auto dei progressisti alla corte del più conservatore dei presidenti e il cortocircuito per chi, a sinistra, guida Tesla è [...]
Cronaca
23 gennaio - 20:20
Segnalazioni di un'auto bianca fuori da scuola e di una persona che riprende i bimbi con il cellulare. Due piccoli sarebbero anche stati [...]
Politica
23 gennaio - 19:32
Toccherà, dunque, a Ioppi, 55 anni ed esponente del Partito Democratico, cercare di resistere all' "assalto" del centro destra, che non ha ancora [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato